Le ragioni dell’attacco e possibili responsabili

Considerazioni personali e fatti oggettivi sulle ragioni dell’attacco e i possibili responsabili (Luca Lupi)

Proprio in quei giorni del mortale attacco ai turisti sul vulcano Erta Ale (17 gennaio 2012) giunsi nell’area poche ore dopo con un gruppo di geologi ed amici e grazie ad un fortunato cambio di programma dell’ultimo minuto evitammo di trovarsi in quella tragica situazione. Sul posto raccolsi informazioni precise che poi ho anche riferito al nostro ambasciatore ad Addis Abeba.

MASSIMO RISALTO MEDIATICO INTERNAZIONALE:

L’attacco fu studiato per fargli avere il massimo risalto internazionale: sul vulcano gli autori dell’aggressione sapevano che ci sarebbero stati in quei giorni alcuni geoturisti e anche alcuni gruppi di scienziati provenienti da tutto il mondo che avevano partecipavano al congresso internazionale di geologia (dove ero presente)  che si era svolto ad Addis Abeba dal giorno 11 al 13 gennaio, inoltre la settimana successiva all’attacco, il 29 gennaio 2012, si sarebbe svolto il 18° summit dell’Unione africana ad Addis Abeba .

VERSIONI GOVERNATIVE 

L’Etiopia di Meles Zenawi, comandata essenzialmente dai tigrini del TPLF (Tigray People Liberation Front), che non aveva mai accettato i confini  tracciati il 13 aprile 2002 dalla commissione delle Nazioni Unite in seguito alla guerra del 1998-2000, inizialmente incolpò gli eritrei di essere gli ispiratori dell’attacco eseguito dal gruppo ribelle Afar chiamato ARDUF,  sfruttando questo episodio come “casus belli” per attaccare l’Eritrea. 

Infatti il 17 marzo 2012 l’esercito etiopico portò a termine nuovi attacchi contro “basi terroristiche” all’interno in Eritrea: nell’area della Dancalia retrostante al vulcano Erta Ale, con il pretesto di condurre un attacco contro tre “campi di addestramento di terroristi ritenuti responsabili dell’uccisione dei cinque turisti europei nell’area di Afar, ed in Tigrai  sull’altopiano nell’area di Badme penetrando per 15 km in territorio eritreo, quest’ultima area oggi restituita all’Eritrea grazie al nuovo corso pacificatore intrapreso dal primo ministro Abiy Ahmed Ali.

 

Inoltre all’epoca la mia opinione fu che l’episodio avesse dato la possibilità di “allontanare” gli scomodi turisti e scienziati che avrebbero voluto trasformare l’area compresa tra Dallol e il vulcano Erta Ale in un grande parco geo-turistico (proposta resa pubblica da vari geologi  proprio al congresso internazionale di Addis Abeba) che andrebbe fortemente a contrastare gli interessi delle grandi compagnie minerarie che avevano iniziato lo sfruttamento del’area e che sarebbero andati probabilmente ad incidere negativamente e stravolgere l’area stessa. Multinazionali come la canadese Allana Potash hanno all’interno della loro concessione mineraria per lo sfruttamento del potassio l’intero isolotto di Dallol. Ovviamente i grandi guadagni che forniscono le compagnie minerarie direttamente allo stato federale e preclusi alle popolazioni locali non sono nemmeno lontanamente paragonabili con i miseri guadagni che gli  Afar ottengono dai turisti effettuando servizi di guida e scorta per visitare le bellezze geologiche della loro regione.

VERSIONE ARDUF Uguugumo

Questo gruppo è nato da un precedente gruppo autonomista armato chiamato Afar Revolutionary Democratic Unity Front (ARDUF) che entrò nella scena politica a partire dagli anni ’90 e che nel 1995 balzò agli onori della cronaca internazionale per il rapimento e il sequestro di 3 settimane di un gruppo di viaggiatori italiani. Il sequestro si risolse con la liberazione dei rapiti e l’inizio di una serie di trattative che portarono nell’agosto 1997 ad un accordo di cessate il fuoco. ARDUF da quel momento proseguì la sua battaglia come partito politica partecipando alle elezioni e oggi avendo anche rappresentanti nello stato federale dell’Afar.

Afar Revolutionary Democratic Unity Front, Logo.png

Una parte dei componenti di questo gruppo non accetto gli accordi e costituì l’ ARDUF Uguugumo (“Uguugumo” = rivoluzione”, in lingua Afar) , probabilmente anche finanziato dagli eritrei,  che proseguì la sua azione con sporadiche ruberie e rapimento ai danni di qualche gruppo di turisti e anche qualche scontro armato con l’esercito federale etiopico.

VERSIONE DEL GRUPPO ARDUF Uguugumo

Protagonisti del rapimento furono gruppi Afar ARDUF Uguugumo ( e non gli eritrei come inizialmente si era affrettato a dire il governo etiopico) che  però si dissociarono dalla responsabilità dei morti attribuendola ai soldati governativi.

Dal sito https://eritrealive.com/gli-afar-una-difficile-autonomia/ si ribadisce l’estraneità della Eritrea e poi si puntualizza sulla versione fornita dagli Afar che diffusero un comunicato ignorato dalla stampa internazionale che riprendeva solo le notizie ufficiali fornite dal governo ma riportato da alcuni media di opposizione. In questo comunicato che riporto integralmente qui sotto (sia come immagine sia il link dove è on line)  in sintesi  dichiarano che gli europei rapiti sono morti in un conflitto a fuoco coi soldati etiopici che li avevano attaccati e che loro non volevano uccidere nessuno ma trattare per ottenere condizioni di vita migliori per il loro territorio.

ARDUF WILL CONTINUE TO FIGHT FOR THE READ SEA

Sommaria traduzione:

COMUNICATO MILITARE

Lunedì (16.01.2012) le nostre forze hanno ucciso 16 soldati etiopi e ne hanno feriti una dozzina una battaglia quando le forze etiopi hanno aperto il fuoco sulla nostra unità di pattuglia vicino al vulcano Arta-Ale nel un posto chiamato Xoxom. Fu in questa battaglia che furono uccisi i 5 cittadini europei.

Ci rammarichiamo di morte di quei civili innocenti. ARDUF desidera esprimere le sue sincere condoglianze e simpatia alle famiglie e ai parenti dei turisti pacifici morti. Allo stesso modo possiamo confermarlo quei cittadini tedeschi che sono stati presi insieme ai soldati etiopi sono sani e salvi e in buona salute.

Possiamo garantire che il loro rilascio pacifico sarà concesso attraverso negoziati pacifici con parte preoccupata tramite gli anziani Afar della regione.

Ma avvertiamo entrambi sia le autorità Afar Regionali (Afar Regional autorities) così come le autorità federali etiopi (Ethiopian Federal autorities ) a non impegnarsi in un’altra avventura che può mettere in pericolo la vita dei catturati.

Possiamo anche confermare che i cittadini europei sono stati assolutamente uccisi dalle forze etiopi che li accompagnavano.

TPLF (Tigray People Liberation Front) – lo stato (Etiopia) – ETV (emittente pubblica governativa) mostra solo i cittadini europei in TV, mentre loro tenevano segreti i loro soldati morti e feriti al fine, prima, di criminalizzarci , poi di rendere  illegale la nostra legittima richiesta politica; e terrorizzare ulteriormente le popolazioni Afar nella regione con la scusa di combattere il terrorismo.

Affermiamo che il governo dell’Eritrea non ha nulla a che fare con l’incidente.

I combattimenti sono avvenuti tra ARDUF e TPLF che guidavano le forze etiopi. Sia i cittadini europei che i soldati etiopi furono uccisi in battaglia con ARDUF. Quindi l’accusa etiope dell’Eritrea di armamento e addestramento dei gruppi ribelli Afar (ARDUF) è infondato.

Siamo un’organizzazione etiope Afar che lotta per liberare il nostro popolo dall’emarginazione politica, dalla privazione economica, dall’esclusione sociale, analfabetismo e povertà negli ultimi 29 anni. Per molti decenni, nella regione, il popolo Afar lo ha fatto ha subito perdite incommensurabili e sofferenze indicibili sia economicamente, socialmente, politicamente e ambientale.

Noi, ARDUF, abbiamo una buona esperienza nel proteggere, rispettare e aiutare i cittadini stranieri e civili. In precedenza, l’ARDUF aveva catturato cittadini stranieri che erano entrati nei suoi territori illegalmente, più di sette volte. Il fatto è che tutti quelli catturati da ARDUF sono stati rilasciati in sicurezza. Siamo principalmente contrari alle uccisioni e alla tortura di civili innocenti di qualunque nazionalità siamo.

Noi di ARDUF consigliamo ai cittadini stranieri, agli investitori commerciali e alle aziende di evitare di entrare aree controllate dalle forze dell’ARDUF senza il permesso dell’ARDUF.

Qualsiasi persona che viola o ignora questo consiglio può mettere in pericolo le loro vite in eventuali scontri tra le nostre forze e le forze del TPLF e l’esercito etiopico.

Military Command Centre (MCC)

Afar Revolutionary Democratic Unity Front (ARDUF) UGUUGUMO

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