Campionamento depositi lacustri area lago Afrera

 Durante la spedizione del 1997  furono campionati dal geologo Luigi Vigliotti e gli altri componenti dei sedimenti di depositi lacustri. All’inizio dell’Olocene, 10.000 anni fa, durante un periodo caratterizzato da condizioni climatiche caldo-umide, il bacino del lago Afrera era molto più esteso e copriva un’area di 250 km2. I depositi lacustri che affiorano nella zona orientale e meridionale del lago rappresentano i resti di questo periodo umido. Si tratta di depositi calcarei  e silicei di colore bianco ricchi di gasteropodi e diatomee, il cui studio può fornire importanti informazioni per ricostruire le variazioni climatiche avvenute durante la parte iniziale dell’Olocene. Durante il Tardo-Quaternario le regioni tropicali furono soggette a spettacolari fluttuazioni idrologiche. I record paleoclimatici di numerosi laghi tropicali mostrano l’evidenza di grandi cambiamenti nel volume e nella chimica delle acque durante questo periodo. Questi record sono di grande valore per migliorare la nostra conoscenza delle variazioni climatiche sia a scala globale che regionale, e anche per investigare su modelli che simulano condizioni climatiche differenti rispetto a quelle attuali. Una delle maggiori cause delle variazioni idrologiche nella fascia sub-tropicale é collegata con l’instaurarsi del monsone, le cui fluttuazioni dipendono dalle variazioni nella distribuzione stagionale della radiazione solare. Durante la spedizione del 1997 fu possibile anche campionare nuovamente una delle sezioni studiate nel 1974 dalla ricercatrice francese Françoise Gasse, presente in Dancalia negli anni ’70 con le spedizioni organizzate da Giorgio Marinelli e Haroun Tazieff , per conto del CNR italiano e CNRS francese, con il proposito di studiare questi depositi con una maggiore risoluzione.

Sopra a sinistra: La sagoma inconfondibile del lago Afrera compresso tra i tre massicci vulcanici dell’area. Al centro si nota come la colata proveniente dall’Erta Ale quasi si congiunga con i fianchi del vulcano Amarta, creando la strozzatura e i due bacini. L’area biancastra alla sinistra del lago sembrerebbe testimoniare una maggiore superficie di esso che lascerebbe emergere come isolotto solamente il piccolo vulcano circolare chiamato Maraà. Sopra a destra: Particolare della carta geologica realizzata dai vulcanologi italiani e francesi del  CNR e del CNRS  che presero parte alle campagne esplorative degli anni settanta.
    Sopra a destra: Affioramento campione AF1 di antichi depositi lacustri nei pressi del lago Afrera posto circa a 500 metri a sud del Lubak Koma. Il geologo Luigi Vigliotti al lavoro tra misure degli strati e raccolta campioni. Sopra a sinistra Mauro Coltelli si occupa di rilevare la posizione geografica esatta degli affioramenti utilizzando un GPS professionale.

Sopra a sinistra: i geologi al lavoro per campionare gli antichi depositi lacustri. A destra fase di prelievo di una carota di circa 35 centimetri di lunghezza, conficcando un tubo di plexiglas nel deposito lacustre. La carota é stata poi estrusa e campionata direttamente sul posto. (6 dicembre 1997, campione AF2: 13° 18′ 10″  N -  40° 48′ 51″ E).
A sinistra : Sequenza lacustre con i resti di numerose conchiglie di gasteropodi e diatomee. La presenza dei gusci di gasteropodi testimonia le oscillazioni del livello del lago. Durante la spedizione del 1997 è stato possibile campionare nuovamente una delle sezioni studiate nel 1974 dalla ricercatrice francese Françoise Gasse, con il proposito di studiare questi depositi con una maggiore risoluzione. Sette centimetri cubi di sedimento sono stati prelevati ad intervalli di 2 centimetri utilizzando delle piccole scatole di plastica. In totale sono stati prelevati 145 campioni su una sezione di circa 320 cm di spessore.

 

 

 Al fine di avere un paragone con i sedimenti attuali, è stata prelevata, vicino al campo base, sulla sponda del lago Afrera una carota di circa 35 centimetri di lunghezza, conficcando a mano un tubo di plexiglas nel sedimento. La carota é stata estrusa e campionata direttamente sul posto. (29 novembre 1997, campione AFC1: 13° 13′ 13″  N -  40° 52′ 27″ E).

 

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