Paolo Scarsi

Nato a Genova nel 1961, dopo alcuni anni trascorsi a Milano, si trasferisce a Palermo dove rimane fino al conseguimento della laurea in Scienze Geologiche con una tesi sullo studio del flusso di C02 dal suolo dell’isola di Vulcano. Allievo del Prof. Tonani, approfondisce gli studi nel settore della termodinamica dei sistemi naturali, in particolar modo alla geochimica dei fluidi di aree geotermiche. Nell’ambito di un Dottorato di Ricerca in Geochimica, frequenta a partire dal 1988, lo Scripps Institution of Oceanography, University of California San Diego (SIO-UCSD) dove, sotto la direzione scientifica di Harmon Craig, allievo di H.C. Urey, Premio Nobel 1934 per la scoperta del Deuterio, consegue il titolo di Dottore Di Ricerca difendendo una tesi sullo studio degli isotopi dei gas nobili nel Rift Africano al fine di caratterizzare e localizzare l’hotspot etiopico. Inizialmente tramite una borsa di studio NATO e successivamente come PostDoc Researcher del Geological Research Division, prosegue la sua formazione scientifica allo SIO-UCSD dove rimane fino al 1999. Durante questa permanenza, Paolo Scarsi diventa responsabile della gestione del grande apparato sperimentale Isotope Laboratory del Dr. Craig dotato del primo prototipo di spettrometro di massa  costruito specificatamente per la misura simultanea degli isotopi 3 e 4 dell’Elio, sviluppando ed affinando, in collaborazione con il Californian Institute of Technology Caltech di Pasadina, nuove tecniche di estrazione di gas da campioni di rocce acque e ghiaccio. Seguendo l’approccio scientifico di Craig, che considerava la geochimica come l’ ultimo rifugio dei ‘generalisti‘, i ricercatori che discendono dai naturalisti del 700 e dell’ 800, gli interessi scientifci di Paolo Scarsi, ultimo suo allievo, hanno spaziato dallo studio dei gas nobili (He, Ne, Ar) negli hotspots su scala globale, campionando ed analizzando le rocce della Polynesia Francese, delle Isole Marchesi, Hawaii e le isole oceaniche del Pacifico a quello della paleoclimatologia, studiando i gas intrappolati  nel ghiaccio della Groenlandia (GISP2) e dell’Antartico per cercare possibili segnali di una inversione del campo magnetico terrestre, abbinando allo studio teorico la ricerca sperimentale di laboratorio.  Rientrato in Italia all’inizio del 2000, dopo una breve permanenza presso l’ Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmicadi Palermo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, si reca in Giappone, al Computational Science Division, RIKEN (The Institute of Physical and Chemical Research) di Tokyo, con l’intento di avviare una linea di ricerca per la rivelazione di meteoriti nella banda UV da un telescopio posto sulla Stazione Spaziale Internazionale nell’ambito dello studio di Fase A della Missione EUSO (Extreme Universe Space Observatory) della European Space Agency, linea di ricerca di cui e’ stato in seguito responsabile presso l’Istituto IASF – INAFdi Palermo fino al 2008. Dal 2008 fa parte, come tecnologo,  dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR di Pisa.

http://www.igg.cnr.it/index.php/it/personale-sede/48-personale-sede/138-scarsi

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